Se hai mai pensato di coltivare la canapa, o perché ti piacciono le piante e vuoi aggiungerla alla tua collezione o vuoi consumarne i semi o altre parti in vario modo oppure hai pensato di farne un'attività imprenditoriale e ti sei chiesto se sia legale coltivare la canapa, qui trovi qualche informazione.
In generale, in Italia, è legale ma solo se si rispettano determinate regole:
Questo vale per quanto riguarda il coltivare la canapa industriale, cioè per produrre semi per alimentazione, fibra o altri usi consentiti, cioè non per produrre stupefacenti vietati.
Ogni anno, le autorità effettuano dei controlli a campione per accertare se le piante coltivate contengano la quantità di THC permessa dalla legge, cioè meno dello 0,2% con una tolleranza fino allo 0,6%.
Se il contenuto di THC rimane sotto lo 0,6%, la canapa è ancora legale ed è quella che viene chiamata cannabis light e i suoi derivati possono essere venduti e consumati.
Se supera lo 0,6% ma il coltivatore ha seguito le regole prescritte sopra, questi non è soggetto a nessun provvedimento ma la varietà di canapa viene segnalata al Ministero per tenerla sotto controllo.
In linea generale, coltivare senza autorizzazione la cannabis, cioè la canapa con alto contenuto di THC, cioè per uso stupefacente, è un reato.
Non è reato se la coltivazione è di una quantità minima di piante ed eseguita con tecniche rudimentali, perché considerata per uso personale.
Se invece per coltivare la canapa in casa si usano mezzi professionali come una serra, lampade, riscaldamento, ventilatore, anche per sole 4 piante, allora non è considerata per uso personale ed è reato. Riferimenti legali
La canapa ha anche proprietà curative: secondo gran parte della comunità scientifica, la cannabis a scopo terapeutico ha molti benefici sul sistema nervoso e viene oggi usata per il trattamento di diverse malattie, come il Parkinson, la sclerosi, l’epilessia, il dolore cronico e i tumori.
Nel 2007 il Ministero della Salute ha riconosciuto l’uso terapeutico dei cannabinoidi e autorizzato l'importazione medicinali che contengono THC. Attualmente, possono anche essere prodotti sul territorio italiano ma solo dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
In Italia, nell'ottobre 2020, è stata riconosciuta dal Ministero della Salute l'efficacia del CBD, cannabidiolo, per il trattamento di due tipi di epilessia farmacoresistente.
Il CBD è legale, commerciabile e si trova in vendita ma ha un certo costo.
Tutta la canapa contiene varii principi attivi curativi, tra cui i principali sono THC e CBD che vengono usati per curare varie malattie e come antidolorifico.
Alcune varietà di cannabis contengono più THC di altre e il problema, per lo stato, è che il THC ha anche proprietà psicoattive per cui lo ha vietato. Quindi, lo stato consente di usare il THC solo se è contenuto in una costosa medicina prodotta da una casa farmaceutica ma è proibito usare il THC come cura naturale fai-da-te, fumandolo o ingerendolo col cibo, in tisane o altro modo.
Alcune persone, non riuscendo ad ottenere la medicina da un medico,
perché la quantità importata e prodotta in Italia è poca, decidono di
coltivarsi la cannabis terapeutica in
casa. Certi si sono anche autodenunciati come azione politica per
cercare di cambiare le leggi che oggi vietano di utilizzare liberamente i
derivati della cannabis a scopo terapeutico e non solo.
Infatti, questi sono disponibili, dietro prescrizione, attraverso il
servizio sanitario nazionale ma non sempre chi ne ha bisogno riesce ad
ottenerli. Molti, inclusi i medici, non lo sanno neanche, e comunque la
quantità disponibile non basta.
In altri casi, vengono denunciati dalle forze dell'ordine. Proprio in questi giorni, è in corso un processo contro un malato grave di artrite reumatoide, Walter De Benedetto che, non riuscendo ad ottenere dal servizio sanitario nazionale una quantità per lui sufficiente di medicinale a base di THC, si era messo a coltivare molte piante di cannabis in una serra, che i carabinieri gli hanno sequestrato nel 2019.
Per concludere, come hai visto, coltivare la canapa industriale è permesso e anche piuttosto facile e certamente è una coltivazione molto rispettosa della natura, perché la pianta cresce quasi dappertutto, fino a 1500 m, senza pressoché necessità di irrigazione, né di fertilizzanti, diserbanti (cresce più veloce di eventuali piante infestanti) né pesticidi (resiste da sola ai parassiti) e migliora il terreno per altre, successive colture.
Il problema è che, essendo stata proibita per molti anni, i macchinari per la lavorazione non si sono sviluppati come quelli per la lavorazione del cotone e del lino. Una volta, molti lavori nelle campagne venivano svolti a mano ma oggi non è più possibile. Sono stati fatti esperimenti di modifica dei macchinari usati per il cotone e il lino ma non hanno funzionato bene perché gli steli e quindi le fibre della canapa sono molto più lunghi.
Comunque, la situazione della produzione e del mercato dei prodotti di canapa sta migliorando rapidamente e sempre più gente conosce gli utilizzi e i benefici della canapa.
Se ti interessa veramente dedicarti alla coltivazione della canapa industriale professionalmente, ti consiglio di informarti bene con qualche libro e di metterti in contatto con AssoCanapa che da molti anni lavora per far rinascere la coltivazione e l'uso della canapa in Italia e può fornire tutte le informazioni necessarie e le sementi autorizzate.
Se invece vuoi coltivare poche piantine per il tuo uso personale, puoi acquistare qui alcuni semi di canapa ad alto contenuto di CBD, 10%.
La durata della crescita è di circa 9 settimane, la maturazione viene raggiunta a ottobre.
I semi di canapa sono femminizzati, questo significa che da questi semi crescono e fioriscono solamente piante femmina.
La cannabis sativa aiuta a alleviare i dolori, aumenta l'appetito, previene le malattie cardiovascolari e aiuta anche in caso di reumatismi, psoriasi, intertrigo, eczemi e herpes. CBD Medical può essere utilizzato come aiuto contro malattie quali la sclerosi e il Parkinson.
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